Sebbene non sia stato il più prestante dei velivoli italiani nati negli anni trenta, il G-50 ha ricoperto un ruolo fondamentale nello sviluppo dei pro-getti aeronautici nazionali. E' stato infatti il primo aereo in servizio nella Regia Aeronautica a struttura interamente metallica, monoplano e con il carrello retrattile. Inizialmente era anche dotato di tettuccio chiuso, in breve sostituito con un modello aperto a causa del materiale di scarsa qualità che rapidamente si opacizzava, ma anche per una ostinata preferenza dei nostri piloti. Sviluppato rincorrendo le mutanti specifiche del bando di concorso indetto dal Ministero dell'Aeronautica per un velivolo in grado di rispondere contemporaneamente a compiti di combattimento, difesa e caccia, il G-50 non risultò mai nettamente superiore al suo diretto concorrente MC-200, però lo anticipò nei tempi, tanto che già nel gennaio del '39 un discreto numero di G-50 fece la propria apparizione nei cieli di Spagna a contrastare un'Aviazione Repubblicana in verità già abbastanza provata. Il G-50 avrebbe dovuto essere l'elemento di rottura con la vecchia formula biplana, andando a soppiantare il CR-42 (altro caccia di casa Fiat) che di fatto continuò ad essere prodotto, e forse anche preferito, combattendo su tutti i teatri bellici che si susseguirono di li a poco.