Nel maggio del 1945 la seconda Guerra Mondiale era terminata in Europa; lo sforzo bellico degli Alleati si era quindi concentrato nel Pacifico, dove la resistenza giapponese era più agguerrita che mai. La Marina Imperiale Giapponese, che aveva subito pesanti perdite, elaborò un piano che, se attuato, avrebbe sortito un notevole effetto psicologico, oltre che strategico. Per tare ciò disponeva di due assi nella manica: il sommergibile della classe 1-400 ed un nuovo tipo di idrovolante, il Seiran. In teoria si sarebbe dovuta inviare una flottiglia di sommergibili con idrovolanti imbarcati nel loro interno, per colpire i punti strategici degli Alleati. Una volta lanciati gli aerei, i natanti si sarebbero infatti dileguati, per poi recuperare i Seiran ad attacco finito. Obiettivo principale era il canale di Panama, un punto vitale per bloccare i rifornimenti che giungevano con regolarità dall'america: la sua distruzione avrebbe significato una ferita grave almeno come quella di Pearl Harbour. All'epoca i sommergibili 1-400 erano tra i più grandi, essendo lunghi 118 metri, con un dislocamento di 5000 tonnellate e con un raggio d'azione di 33000 miglia nautiche. Con questa autonomia sarebbero potuti arrivare a lambire le coste americane, anche se la loro capacità di stivare ben tre velivoli era la loro arma principale.
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